Dove si sviluppa:
Si tratta di un trekking di più giorni con pernottamento in tenda per scoprire e conoscere alcuni scorci selvaggi e panoramici dei Monti Peloritani settentrionali, non distanti dalla città di Messina. Un’esperienza wild, un trekking itinerante in un territorio di rara bellezza, lungo sterrate e sentieri, dalla Dorsale dei Peloritani, al sentiero dei due mari, dai boschi sui colli messinesi che si affacciano sul versante tirrenico, al sentiero Girasì. Quattro giorni di trekking con zaino in spalla e tre bivacchi.
Descrizione Tappe
Prima tappa:
Si parte dalle quattro Strade dove si trova lo storico e famoso Chiosco Don Minico. Si prende la sterrata sulla destra, con la denominazione Sentiero Puntale Ferraro, superando il cancello forestale. Giunti presso Portella Ferraro si imbocca la sterrata che all'interno di boschi di roverelle e castagni, sale sino al Santuario di Dinnammare, passando per le località Musolino, Ziriò e Portella Piano Verde. È una delle aree più fittamente boscate dei Peloritani con scorci panoramici sulla costa tirrenica. Un dedalo di piste forestali che consente di ammirare tanta biodiversità vegetale e godere della frescura del bosco anche nella stagione estiva. Raggiunto il Santuario di Dinnammare è possibile montare la tenda in qualche area libera sotto i pini o alle spalle del Santuario dove, su un piccolo pianoro, si trovano delle neviere. Unica l’esperienza di ammirare prima il tramonto e la mattina dopo l’alba da un punto di osservazione panoramicissimo sui due mari, con la vista che spazia sullo Stretto, la città metropolitana, l’Etna, Capo Milazzo e le Isole Eolie.
Scheda tecnica:
Punto di partenza: Quattro Strade
Punto di arrivo: Monte Dinnammare
Lunghezza del percorso: 18,8 km
Dislivello: 425/1127m
Difficoltà: EE
Tempo di percorrenza: 6 ore
Seconda Tappa:
La seconda tappa segue per buona parte la Dorsale dei Peloritani, detta anche strada militare corrispondente al Sentiero Italia. Dal Santuario si imbocca un sentiero seguendo le relative bandierine, dopo una ripida discesa si prosegue sulla strada militare che conserva in alcuni punti l’antico lastricato. Oltrepassato il rifugio Case Maressa, tra panorami spettacolari sui due versanti e sulle cime dei Peloritani, si devia verso destra per collegarsi al Sentiero Girasì. Lo si percorre verso sinistra seguendo il tracciato e i pochi cartelli rimasti, su terreno a volte roccioso dentro un bellissimo rimboschimento con bosco misto di castagno, roverella e conifere di varie specie. Nei punti più incontaminati si è ricostituita la lecceta, specie che nei tempi antichi ricopriva abbondantemente la superficie montuosa. Lasciato il Sentiero Girasì si riprende la strada militare e in saliscendi si giunge al rifugio Bottino e proseguendo, dopo qualche km, si incontra un’area quasi pianeggiante ricca di alberi con il rifugio abbandonato di San Calorio. Imboccando la sterrata forestale verso sinistra, in discesa, si prosegue nel bacino montano S. Stefano per raggiungere l’area attrezzata Lupo, con tavoli, una bella fonte d’acqua e un rifugio, luogo ideale per il bivacco.
Scheda tecnica:
Punto di partenza: Monte Dinnammare
Punto di arrivo: Rifugio Lupo
Lunghezza del percorso: 17,1 km
Dislivello: 598/1127m
Difficoltà: EE
Tempo di percorrenza: 6 ore
Terza Tappa:
Dall’area attrezzata Lupo si imbocca la sterrata in salita verso destra, tralasciando tutte le deviazioni verso sinistra. In salita costante, attraversando un bel bosco misto con pino domestico, castagno, roverella e leccio e, nei tratti più aperti la tipica macchia mediterranea a prevalenza di erica, si torna sulla dorsale in corrispondenza di un tratto pianeggiante dove si incrocia nuovamente il Sentiero Girasì. lo si imbocca sulla sinistra seguendo il cartello che indica la Fonte del Soldato, in discesa, dentro il bosco di conifere. Prima del rifugio Girasì si devia verso destra, in leggera salita, percorrendo uno dei tratti più belli e suggestivi del territorio, con numerosi valloni, ricchi d’acqua al di fuori della stagione estiva, valichi rocciosi dalle sembianze alpine accompagnati sempre da panorami sul versante tirrenico. Superato il tratto roccioso il sentiero si allarga fino a diventare una comoda sterrata che conduce al rifugio Portella Vento, uno dei pochi ancora fruibili. Superando due aree attrezzate con tavoli e panche, tenendo sempre la destra, si attraversa un affluente del torrente S. Pietro e, giunti al bivio Brignoli, si sale verso destra per raggiungere, dopo numerosi tornanti, Portella Larderia. Ci troviamo ancora una volta sulla dorsale che si seguirà verso nord per raggiungere il Santuario di Dinnammare, meta del terzo bivacco.
Quarta Tappa:
Dal Santuario di Dinnammare si procede, in discesa, seguendo le indicazioni del Sentiero Italia, parallelamente alla SP50bis. In buona parte si cammina su cresta panoramica sui due mari con bellissimi panorami sulla città dello Stretto. Poche centinaia di metri oltre il Parco Avventura presso Portella Piano Verde, si prende una deviazione verso destra, mulattiera percorsa dai pellegrini che dal sottostante villaggio di Cumia si recano al Santuario di Dinnammare in occasione della festa annuale, la notte tra il 3 e il 4 agosto. Si attraversa il bosco di conifere scendendo leggermente di quota per poi risalire e riprendere il Sentiero Italia nei pressi di Portella Croce Cumia. In saliscendi sulla cresta, si arriva a Pizzo Chiarino (838m), uno dei punti più panoramici dell’intera catena montuosa, nonostante la quota modesta. Da qui si scende su sentiero a tratti ripido per raggiungere Portella Ferraro dove, seguendo la SP50bis si arriva al quadrivio Quattro Strade.
Camminare i Peloritani organizza il trekking "Cammino dei due Mari Wild Experience", tappe singoli o tour completo, per gruppi organizzati.
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